Editoriale NEUROMODULAZIONE SACRALE  I molti perche' di una scelta di G. Dodi

Copertina neuromodulazione Luglio 1999, Clinica Chirurgica dell'Università di Padova: tra i primi in Italia ed in Europa, cominciamo ad eseguire il PNE test. Con l'entusiasmo di chi sa di poter ottenere buoni risultati in patologie sempre difficili e spesso impossibili da curare in altro modo, in questi ultimi mesi ho personalmente trattato con impianto definitivo per la neurostimolazione sacrale undici pazienti. Otto casi di incontinenza fecale di cui tre con associata incontinenza urinaria, due di stipsi, uno con dolore anale cronico, si sono aggiunti all'esperienza del nostro gruppo, con risoluzione o significativo miglioramento, in linea coi risultati degli altri centri di ricerca clinica.

Numerosi pazienti sono in studio o in attesa di effettuare test e possibilmente impianto dello stimolatore, il principale ostacolo essendo rappresentato dal costo non trascurabile di tutta la procedura. [Continua]

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Articolo Originale Percorso formativo e terapeutico nel trattamento delle patologie funzionali colonproctologiche con neuromodulazione sacrale: l'esperienza di Pisa di Gabriele Naldini

patologie funzionali colonproctologicheObbiettivo dell’articolo è rendere partecipi i Colleghi del percorso formativo e terapeutico seguito da un Centro per la diagnosi e cura delle Patologie del Pavimento Pelvico, creato 6 anni fa a Pisa presso la U.O. Chirurgia Generale IV e condotto da un giovane chirurgo colorettale, che ha portato all’utilizzazione della Neuromodulazione Sacrale nelle patologie funzionali coloproctologiche.

Sono stati eseguiti 22 primi tempi ai quali sono seguiti 15 (68,18%) impianti definitivi.Dei 15 impianti definitivi 10 (33,33%) mantengono il risultato funzionale anche nei follow up, 2 (13,33%) presentano risultati altalenanti e 3 (20%) hanno rapidamente perso efficacia del trattamento. I casi con risultati altalenanti o con perdita di efficacia si riferiscono tutti a pazienti col stipsi da rallentato transito. [Continua]

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Articolo Originale Il Ruolo della Neurofisiologia del Pavimento Pelvico: Nuove Prospettive di Silvia Malaguti

Neurofisiologia pavimento pelvico I tests neurofisiologici costituiscono un necessario completamento alle indagini di tipo morfologico e funzionale per le disfunzioni dell’area sacrale: con la loro applicazione è infatti possibile formulare una diagnosi di disfunzione neurogena, specificando la sede, il tipo ed il grado di lesione nervosa responsabile del quadro disfunzionale. La batteria dei tests diagnostici comprende: la valutazione delle Unità Motorie innervate dal nervo Pudendo con l’elettromiografia della muscolatura perineale; lo studio della conduzione del ramo emorroidario inferiore con la latenza terminale; la funzione midollare con lo studio dei riflessi sacrali; i potenziali evocati somatosensoriali del Pudendo, per le vie somatosensoriali, e motori dello sfintere anale esterno per quelle cordonali antero-laterali; la funzione simpatica colinergica dell’area perineale con la risposta simpatico-cutanea. [Continua]

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Articolo Originale Neuromodulazione sacrale in coloproctologia. Cause di insuccesso di Donato F Altomare, Marcella Rinaldi, Pierluigi Lobascio

Neurofisiologia pavimento pelvico Negli ultimi anni la neuromodulazione sacrale sta guadagnando un ruolo sempre più importante nella terapia delle disfunzioni anorettali, non solo per l'incontinenza fecale ma anche per alcune forme di stipsi e di dolore anale o perineale cronico. Benché il numero di reports che documentano i successi di questa terapia siano in continuo aumento, molto poco é descritto in letteratura sui fallimenti della terapia e le sue motivazioni. Va considerato che i meccanismi fisiopatologici e le vie neuroanatomiche interessate nella risposta del paziente a questa terapia sono ancora poco conosciuti e ciò ha inevitabili ricadute su errori nella selezione dei pazienti che potranno beneficiare della terapia. In questo settore la ricerca é molto attiva e importanti indicazioni sembrano poter venire dallo studio dei potenziali evocati somatosensoriali cerebrali e dalla PET-scan che consentono di studiare le aree cerebrali coinvolte nel controllo dei meccanismi della defecazione e del dolore anale. [Continua]

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Urologia Il ruolo della programmazione nella Neuromodulazione sacrale di Ervin Kocjancic, John J. Smith, Simone Crivellaro, Paolo Gontero, Bruno Frea

flow chart neuromodulazione La neuromodulazione sacrale è ormai divenuta una opzione terapeutica per vari tipi di disturbi funzionali del basso tratto delle vie urinarie. Nonostante ciò, non è ancora completamente chiarita la variabilità individuale dei risultati. Abbiamo valutato in modo a prospettico il patterns dei parametri utilizzati nei pazienti sottoposti ad impianto di Interstim affetti da differenti tipi di disturbi funzionali del ciclo vescicale, nel tentativo di cercare di definire un algoritmo di parametri ideali per ogni tipo di disturbo. L’analisi statistica ha dimostrato una correlazione inversa tra il numero di programmazioni e l’ efficacia della terapia e che la configurazione unipolare pare associata ad una maggiore efficacia e che nei pazienti con ritenzione si utilizza una ampiezza media più elevata. Ogni riprogrammazione appare essere indipendente dal tipo di patologia e dotata di una variabilità interindividuale assoluta. [Continua]

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Urologia La neuromodulazione delle radici sacrali nel trattamento dei disturbi funzionali del basso tratto urinario: risultati a lungo termine del GINS di F. Cappellano in rappresentanza del GINS*

neuromodulazione radici sacraliNegli ultimi 15 anni la neuromodulazione sacrale (NMS) si è rivelata essere una terapia efficace nel trattamento di varie patologie disfunzionali del basso tratto urinario( incontinenza urinaria da vescica iperattiva, sindrome urgenza frequenza e ritenzione urinaria non ostruttiva). Sono numerose le esperienze internazionali che riportano dati sull'efficacia clinica della NMS e tra queste quella del Gruppo Italiano di Neuromodulazione Sacrale (GINS). Complessivamente il Registro Nazionale del GINS ha arruolato,dal 1997 ad oggi, 248 pazienti di cui 38 (15.3%) hanno raggiunto almeno 4 anni di follow up (Long Term Follow Up), con un valore medio sul campione di 4.8 ± 0.7 anni ( mediana 5 anni, range 4-7 anni). La popolazione del campione relativo al LTFU ( Long Term Follow Up) è costituita da 30 femmine (78.9%) e 8 maschi (21.1%) con una età media di 49 ± 15 anni ( mediana 51 anni ). [Continua]

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Urologia La neuromodulazione delle radici sacrali nella vescica iperattiva Iter clinico e selezione del paziente di Edoardo Ostardo, Erika Ghirardi

neuromodulazione radici sacrali La vescica iperattiva è la condizione clinica sulla base della quale è stata diffusa la metodica di neuromodulazione delle radici sacrali. Ancora oggi rappresenta la principale indicazione al trattamento neurochirurgico di quei casi refrattari alle terapie farmacologiche convenzionali. Pur nella sua complessità, la neuromodulazione delle radici sacrali ha consentito di ottenere brillanti risultati che ne hanno ampliato i campi di applicazione clinica. Rimane tuttavia un punto importante poter selezionare i candidati da sottoporre a tale trattamento e poter effettuare un percorso diagnostico adeguato. [Continua]

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Urologia La neuromodulazione sacrale nel trattamento della cistite intestiziale di Franca Natale, Francesco Antomarchi, Roberto Lo Voi, Mauro Cervigni

pne test La Cistite Interstiziale (CI) è una patologia cronica e spesso debilitante, caratterizzata da una triade di sintomi: dolore pelvico/perineale, urgenza ed aumento della frequenza minzionale. Il dolore è il sintomo principale e peculiare della CI. L'eziologia della CI è a tutt'oggi sconosciuta tuttavia numerose sono state le teorie postulate per spiegarne il meccanismo fisiopatologico. Le condizioni iniziali in grado scatenare la CI comprenderebbero: disturbi di svuotamento vescicale, alterazioni del pavimento pelvico, infezioni delle vie urinarie, condizioni di spasticità uretrale, Tutte queste condizioni innescherebbero un complesso processo infiammatorio, responsabile della sindrome. [Continua]

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Urologia Ritenzione urinaria e neuromodulazione sacrale: ostruzione funzionale ed acontrattilità detrusoriale. di Paola Bertapelle, Maria Carla Dalle Ore, Giovanni Bodo, Roberto Carone

ritenzione urinaria La neuromodulazione Sacrale (NMS) può essere considerata come una opzione terapeutica da riservarsi ai disturbi di svuotamento vescicale in caso di mancata risposta ai trattamenti di tipo conservativo. Nel caso della ritenzione urinaria, i risultati della terapia vengono riportati, in letteratura senza distinzione tra i due possibili disturbi funzionali alla base del sintomo: ostruzione funzionale ed acontrattilità detrusoriale. Nel caso in cui l’acontrattilità detrusoriale sia sostenuta da uno scompenso miogeno del detrusore, la NMS non sortirà alcun effetto sullo svuotamento vescicale. Obiettivo del nostro lavoro è identificare un criterio di esclusione per il trattamento con NMS della ritenzione urinaria da acontrattilità detrusoriale sostenuta da scompenso miogeno del detrusore. A tal scopo utilizziamo un Test di Contrattilità Detrusoriale (TCD) che consiste nella stimolazione acuta delle radici sacrali con i parametri dell’elettrominzione in anestesia generale sotto monitoraggio delle pressioni vescicale ed addominale . [Continua]

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Pelviperineologia La NMS nei pazienti neurologici: effetti sulla funzione urinaria, colorettale e sessuale di Giuseppe Lombardi, Angelo Macchiarella, Maria Celso, Giulio Del Popolo

neuromodulazione Obiettivi: determinare l’efficacia della neuromodulazione sacrale (NMS) nei pazienti neurologici affetti da disfunzioni del tratto urinario basso (LUTD) e o disordini intestinali cronici e studiare la loro sessualità. Metodi: 41 pazienti sottoposti a II tempo NMS con ultimo follow-up eseguito entro Marzo 2006. Post-NMS nei ritenzionisti abbiamo calcolato il residuo urinario per cateterismo e il numero giornaliero di cateterizzazioni. Negli incontinenti abbiamo valutato gli episodi giornalieri di incontinenza urinaria e/o fecale. I pazienti stitici sono stati valutati dalle evacuazioni settimanali. Per i disordini intestinali è stato utilizzato anche il Wexner score. Le disfunzioni sessuali con l’ International Index of Erectile Function (IIEF5), quelle femminili con un’anmnesi specifica. E’ stato considerato significativo un miglioramento uguale o maggiore del 25% mentre per le donne abbiamo usato una scala di valutazione tra 0-100% considerando significativi i miglioramenti minimo del 40% dopo NMS. [Continua]

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Proctalgia La Neuromodulazione Sacrale nel Trattamento del Dolore Anale Idiopatico: Risultati Preliminari sui primi 10 pazienti di Falletto Ezio, Masin Alessandra, Ganio Ezio, Ripetti Valter, Lolli Paola, Indinnimeo Marileda, Landolfi Vincenzo, Ratto Carlo, Infantino Aldo, Villani Roberto, Stazzi Alessandro

neuromodulazione Il dolore anale cronico idiopatico è una patologia comune e benigna che comprende diversi tipi di dolore ano-perineale dalla proctalgia fugax alla coccigodinia ed all’anismo, frequentemente associato a disturbi urinari e ginecologici dalla disuria alla dispareunia. Questi pazienti lamentano un dolore frequente, talora quotidiano e costante, localizzato all’ano e/o al perineo, con frequente associazione di sintomi funzionali anorettali, quali colon irritabile, difficoltosa evacuazione, frequente diarrea. Tale sintomatologia dura di solito da più di 6 mesi ed è caratterizzata dall’assenza di qualsiasi causa organica obbiettivabile da indagini diagnostiche cliniche e strumentali. Neill e Swash nel 1982 descrissero 35 pazienti affetti da dolore anale cronico idiopatico: in tali pazienti il dolore si presentava continuo, frequentemente intenso, talvolta urente e coinvolgente i glutei e/o la vagina. Nel 57% dei casi erano stati sottoposti a pregressa chirurgia sulla colonna lombare, sulla pelvi od a carico del perineo. Non erano state rilevate cause organiche dopo un normale iter diagnostico-strumentale, eccetto una discesa eccessiva del pavimento pelvico nel 60% dei casi. [Continua]

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Colo-proctologia Neuromodulazione sacrale (NMS): esperienza del Colorectal Eporediensis Centre di Ezio Ganio, Fabio Marino, Iacopo Giani, Alberto Realis Luc, Giuseppe Clerico, Eugenio Novelli, Mario Trompetto

tabella_risultati La neuromodulazione sacrale (NMS) offre buoni risultati nella cura dell’ incontinenza fecale ed è un trattamento promettente per la stipsi cronica. Si riporta l’esperienza del Colorectal Eporediensis Centre relativa a 49 pazienti sottoposti ad impianto permanente di NMS per incontinenza fecale o stipsi cronica: 15 pazienti incontinenti avevano un follow up minimo di 30 mesi e l’80% di questi pazienti ha presentato risultati positivi con decremento degli episodi medi di incontinenza settimanali da 5.8 a 0.3 e un miglioramento del valore medio del Cleveland Clinic Score per l’incontinenza da 9.5 a 2.5. Tutti i pazienti trattati per stipsi hanno presentato un miglioramento clinico con una variazione del valore medio del Cleveland Clinic Score per la stipsi da 10.7 a 1.3 a 24 mesi di follow up. Questi risultati confermano come la NMS sia un trattamento efficace per l’ incontinenza fecale anche ad un follow up medio-lungo e supportano favorevolmente il suo impiego nel trattamento della stipsi. [Continua]

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Proctologia La neuromodulazione sacrale nel trattamento dell’incontinenza fecale: l’esperienza del GINS di Carlo Ratto

incontinenza fecale e neuromodulazione La neuromodulazione sacrale è un’opzione terapeutica nell’incontinenza fecale. Gli 88 pazienti trattati ed arruolati nel Registro del Gruppo Italiano di Neuromodulazione Sacrale (GINS) sono stati valutati ad un follow up mediano di 12 mesi dall’impianto definitivo. Un miglioramento medio, statisticamente significativo, è stato osservato per quanto concerne lo score di classificazione dell’incontinenza fecale proposto dalla Cleveland Clinic, la qualità di vita e lo stato di salute. Risultati sovrapponibili si sono osservati anche nei 3 sottogruppi di pazienti con eziologia di neuropatia idiopatica, alterazione sfinteriale iatrogena e resezione rettale. I dati manometrici misurati nel follow up non sono risultati significativamente differenti rispetto alla condizione basale sia nella globalità dei casi trattati sia nei differenti sottogruppi di pazienti. In conclusione la neuromodulazione sacrale si conferma quale efficace trattamento dell’incontinenza fecale, specie in gruppi selezionati di pazienti; ulteriori approfondimenti saranno necessari per ulteriormente definire le indicazioni alla terapia. [Continua]

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Colo-proctologia La neuromodulazione sacrale nella stipsi cronica di Alessandra Masin, Enrico Melega

neuromodulazione BACKGROUND: Le opzioni terapeutiche nella stipsi cronica sono spesso inadeguate oppure inefficaci: la neuromodulazione sacrale (SNM) è stata proposta nei pazienti al fine di migliorare il controllo nervoso degli sfinteri anali e del colon distale. PAZIENTI E METODI: Vengono presentati i dati ottenuti dal Registro del Gruppo Italiano di Neuromodulazione Sacrale (GINS): per stipsi cronica hanno ricevuto un impianto definitivo dopo il risultato positivo del test temporaneo 16 pazienti (13 femmine, 3 maschi) di età media 49 anni, range 30-72. La procedura è stata intrapresa dopo il fallimento delle comuni terapie mediche conservative e dopo l’esclusione con le indagini funzionali di altre cause di stipsi. Lo score Constipation Scoring System (CSS), la manometria ano-rettale e il questionario SF36 ottenuti durante il follow-up sono stati comparati con il basale.
RISULTATI: Il follow up medio è stato di 11.7 mesi (range 3-24). Non si sono verificate complicanze perioperatorie. E’ stato eseguito un espianto (8%) per deiscenza della ferita. Lo score CSS medio è variato da 14.6 baseline a 5.2 durante il test e a 2.7 al controllo dei 12 mesi (p<0.01). [Continua]

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Prospettive Il futuro della neuromodulazione sacrale di M. Spinelli

grafico pazienti incontinenti trattati Negli ultimi anni la neuromodulazione sacrale sta guadagnando un ruolo sempre più importante nella terapia delle disfunzioni anorettali, non solo per l’incontinenza fecale ma anche per alcune forme di stipsi e di dolore anale o perineale cronico.
Benchè il numero di reports che documentano i successi di questa terapia siano in continuo aumento, molto poco è descritto in letteratura sui fallimenti della terapia e le sue motivazioni.
Va considerato che i meccanismi fisiopatologici e le vie neuroanatomiche interessate nella risposta del paziente a questa terapia sono ancora poco conosciuti e ciò ha inevitabili ricadute su errori nella selezione dei pazienti che potranno beneficiare della terapia. In questo settore la ricerca è molto attiva e importanti indicazioni sembrano poter venire dallo studio dei potenziali evocati somatosensoriali cerebrali e dalla PET-scan che consentono di studiare le aree cerebrali coinvolte nel controllo dei meccanismi della defecazione e del dolore anale. [Continua]

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Incontri e dibattiti Società Romana di Chirurgia: Riunione su rettocele e Malattia emorroidari di F. Gaj leggi_pdfPdf

neuromodulazione Il pomeriggio di aggiornamento in Chirurgia Colonproctologica della Società Romana di Chirurgia era dedicato a due argo­menti di rilevante interesse: il rettocele e la malattia emorroidaria. [Continua]

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Nota Tecnica Progressi nella gestione delle ampie ferite da fistulectomiai di L. Amadio - E. Belluco - G. Dodi

neuromodulazione Nella gestione delle ferite che guariscono per seconda intenzione la detersione meccanica delle secrezioni è considerata un elemento fondamentale per la guarigione. L'uso degli zaffi di garze normali o jodoformiche rappresenta, soprattutto nelle prime giornate postoperatorie, la soluzione più comunemente adottata. In alternativa agli zaffi sono stati proposti lavaggi ("autolavaggi" se il paziente può eseguirli anche da solo), con acqua o soluzioni varie con o senza sostanze medicamentose, mediante doccia o apparecchi a getto pulsante. I farmaci detergenti o cicatrizzanti sono spesso considerati rimedi illusori anche se i prodotti a base di nucleotidi dimostrano un'efficacia sorprendente. Negli anni '80 una spugna di silicone automodellantesi sulle precise dimensioni della ferita fu proposta e molto ben accetta, ma presto venne ritirata per non aver soddisfatto i criteri di sicurezza a causa della tossicità del catalizzatore. Oggi l'utilizzo delle spugne biocompatibili monouso costituisce un importante progresso nella gestione delle ferite per seconda intenzione. [Continua]

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Corso Internazionaleleggi_pdfPdf  LE RITENZIONI a cura della SIUD

Società Italiana di Uro-Dinamica, Neurourologia, Continenza e Pavimento Pelvico- SIUD
Corso Internazionale di Pelviperineologia - International Course on Pelvi-Perineology

LE RITENZIONI

Fisiopatologia interdisciplinare e terapia della ritenzione urinaria, della stipsi e delle sindromi correlate
Padova, 24-26 Maggio 2007


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