Caso clinico e revisione della letteratura
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Trattamento della rettorragia in paziente cardiopatico con prolasso mucoemorroidario

Andrea Sartori

Chirurgia Casa di Cura Porto Viro, Rovigo

Commento: Il trattamento conservativo proposto è sembrato efficace nel controllo della rettorragia in attesa dell’intervento chirurgico in un paziente che, data la comorbidità cardiovascolare, non poteva sospendere la terapia con ASA.

CASO CLINICO

Un paziente maschio di 56 anni portatore di malattia emorroidaria da svariati anni (almeno 6 a memoria del paziente stesso) sintomatico per rettorragie, affetto da cardiopatia ischemico-ipertensiva trattata con triplice by-pass aorto- coronarico 2 anni prima dell’osservazione, in terapia domiciliare con antipertensivi ed ASA, viene ricoverato presso il reparto di medicina interna per anemizzazione marcata che necessita di emotrasfusione.

Fra i vari accertamenti a cui è stato sottoposto, una visita proctologica descriveva emorroidi di III grado, prolasso muco emorroidario di III grado per oltre il 90% della circonferenza anale, con mucosa ulcerata e segni di recente sanguinamento, non segni di trombosi emorroidaria; all’esplorazione rettale tono sfinterico nella norma e lieve dolore indotto dalla manovra (VAS 2).

Una colonscopia eseguita durante lo stesso ricovero escludeva altre patologie organiche colo-rettali. È stata impostata terapia medica con diosmina, esperidina e troxerutina in miscela micronizzata e L-carnitina (1 bust./die) in attesa di intervento chirurgico di mucoprolassectomia con PPH effettuato 4 settimane dopo l’inizio della terapia. La terapia con diosmina, esperidina e troxerutina in miscela micronizzata e L-carnitina è poi proseguita per altre 5 settimane nel post-operatorio con un dosaggio di 1 bust./die.

COMMENTO DISCUSSIONE

Il paziente selezionato risultava sintomatico prevalentemente per rettorragia; tale sintomo si è notevolmente ridotto nel periodo precedente l’intervento chirurgico durante la terapia tanto da non risultare più evidenti (al monitoraggio mediante emocromo seriati) anemizzazioni significative. Anche la tumefazione emorroidaria osservata e riferita dal paziente ha avuto un miglioramento.

Nel periodo post operatorio, eccettuati i primi 3 giorni, non si sono verificati altri episodi di rettorragia e la tumefazione emorroidaria è andata progressivamente migliorando fino a scomparire del tutto già dopo 5 settimane dall’intervento. Il paziente selezionato non lamentava proctalgia pertanto il caso specifico non si presta alla valutazione delle variazioni del parametro dolore durante il trattamento.

CONCLUSIONI

I dati riportati, pur non essendo statisticamente significativi, sembrerebbero dimostrare una buona efficacia del prodotto nel controllo della rettorragia e nella diminuzione della tumefazione emorroidaria sia nel periodo preoperatorio che nel follow-up post operatorio. (Tabella 1)


Dott. ANDREA SARTORI
Chirurgia Casa di Cura Porto Viro, Rovigo
Email:chirurgia@casadicuraportoviro.it


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